Chianti Classico


 

DOCG
ZONA DI PROVENIENZA: Toscana.
AMBIENTE PEDOCLIMATICO: Zone collinari con altitudine max di 700 mt. slm e terreni costituiti da substrati arenacei, calcareo marnosi, scisti argillosi e da galestri.
VITIGNI: Sangiovese da un minimo del 75%, Canaiolo Nero fino al 10%, Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti singolarmente o congiuntamente fino al 10%.
COLORE: Rosso rubino vivace tendente al granato con l’invecchiamento.
CARATTERISTICHE: Vino con bouquet ampio dal sapore fruttato armonico, asciutto con note di frutta a bacca rossa leggermente tannico che si affina col tempo al morbido vellutato.
ABBINAMENTI GASTRONOMICI: Vino particolarmente indicato con selvaggina, carni alla griglia e formaggi stagionati.
DEGUSTAZIONE: Servire alla temperatura di 18°-20°C.
VINIFICAZIONE: In rosso con macerazione sulle bucce per 12-15 giorni in serbatoi di acciaio inox.
BOTTIGLIA: Bordolese 750 ml
CAPSULA: P.V.C. Nero con scritta in parete
TEMPERATURA: 18°-20° C
La fama di questo vino si perde nei tempi e, come capita per molti prodotti di successo, ha lasciato lungo la sua strada leggende e curiosità sulla sua origine e tradizione. Il Gallo Nero, simbolo del Chianti e del suo vino, nasce sullo sfondo della contesa tra i comuni di Firenze e Siena per il possesso del territorio della vera zona del Chianti. Le origini di questo simbolo si possono ritrovare in una leggenda che narra della rivalità tra i comuni di Firenze e Siena, dovute alla contesa per il possesso del territorio chiantigiano, nel periodo medievale. Per porre fine a questa guerriglia interminabile e senza risparmi di sangue, i due comuni decisero di affidare la definizione dei propri confini ad una prova tra due cavalieri, uno fiorentino ed uno senese. Tale confine sarebbe stato fissato nel punto in cui i due cavalieri si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al canto del gallo. I senesi allevarono e rimpinzarono di cibo il loro gallo bianco, convinti che all’alba questo avrebbe cantato più forte, mentre i fiorentini scelsero un gallo nero che lasciarono quasi completamente a digiuno. Il giorno fatidico, il gallo nero fiorentino, morso dalla fame, spalancò l’ugola e cominciò a cantare prima ancora che il sole fosse sorto, mentre quello bianco senese, era ancora gonfio di cibo. Il cavaliere fiorentino, svegliato di buon ora dal suo gallo, si mise subito al galoppo, percorrendo cosi più strada del suo rivale: quasi tutto il territorio del Chianti fu annesso alla Repubblica gigliata. Leggenda o meno, la Lega del Chianti, autentica alleanza militare, creata dalla repubblica fiorentina, per unire le popolazioni dei villaggi chiantigiani in difesa delle loro terre, il cui primo statuto risale al 1384, scelse come emblema il Gallo Nero in campo oro. Circa un secolo dopo, diminuiti i pericoli di guerre ed invasioni, la Lega si dedicò ai problemi del vino, individuando i migliori vitigni da coltivare, le norme di vinificazione e stabilendo tutta una serie di regole per il Chianti Classico, tra cui l’obbligo di vendemmiare al momento adatto e quello d’imbottigliare il Chianti Classico Gallo Nero all’interno di un territorio di produzione.